Page 9 - merged
P. 9

326                                                               LUISA BONOLIS

        di un gas ideale di particelle che obbediscono al principio di esclusione di Pauli. Più
        tardi Fermi racconterà a Segrè che la divisione dello spazio delle fasi in celle finite era
        un problema che lo aveva occupato molto a fondo e se Pauli non avesse enunciato il
        principio di esclusione ci sarebbe arrivato a partire dalla costante assoluta dell'entropia,
        un problema di cui si era interessato fin dal gennaio 1924, quando aveva scritto il lavoro
        sulla quantizzazione di sistemi contenenti particelle identiche. Subito dopo aver letto
        l'articolo di Pauli, Fermi si rende conto di possedere tutti gli elementi per formulare una
        teoria del gas ideale soddisfacente il principio di Nernst allo zero assoluto. Come è noto
        P. A. M. Dirac sviluppa questo tipo di statistica indipendentemente da Fermi. Il lavoro
        di Dirac viene presentato alla Royal Society il 26 agosto 1926, mentre la prima breve nota
        di Fermi era stata presentata all'Accademia dei Lincei già il 7 febbraio di quell'anno. La
        prima applicazione della statistica di Fermi-Dirac viene fatta in ambito astrofisico. Il 10
        dicembre dello stesso anno R. H. Fowler presenta alla Royal Society un lavoro intitolato
        Dense Matter [Materia densa] in cui mostra che un gas di elettroni all'interno di una
        nana bianca deve essere un "gas di Fermi" degenere. L'importanza della statistica di
        Fermi per gli elettroni in un metallo viene messa in luce da un articolo di Pauli di poco
        successivo (lO febbraio 1927), Sulla degenerazione del gas e il paramagnetismo, in cui
        "La statistica quantica del gas perfetto monoatomico che è dovuta a Fermi [ ... ] viene
        estesa al caso in cui gli atomi del gas possiedano spin e alla magnetizzazione di un tale
        gas." In questo lavoro, Pauli considera appunto gli elettroni di conduzione all'interno
        di un metallo come un gas perfetto degenere. Nel settembre del 1927, in occasione del
        Congresso di Como, Arnold Sommerfeld presenta una relazione in cui riesce a spiegare
        per la prima volta il contributo al calore specifico da parte degli elettroni di un metallo
        utilizzando la nuova statistica. Come è noto, in onore di Fermi, tutte le particelle che
        obbediscono a questo tipo di statistica, come gli elettroni, i protoni e i neutroni, vengono
        attualmente chiamate fermioni. Il nome di Fermi verrà anche adoperato nell'abbrevia-
        zione corrente Fermi motion, per descrivere la distribuzione della quantità di moto in
        un nucleo, considerato un esempio di gas degenere di nucleoni. La nozione è importante
        perché in questo modo contribuisce all'energia totale disponibile nelle collisioni fra una
        particella e un nucleo.



           Nei primi mesi del 1926 compare sugli "Annalen der Physik" il primo lavoro di
        Schrodìnger sulla meccanica ondulatoria. Al suo ritorno da Firenze a Roma per le va-
        canze estive Fermi trova Pontremoli e Persico che studiano e discutono questa nuova
        formulazione della meccanica quantistica che fa uso di equazioni differenziali alle deriva-
        te parziali e quindi appare alla maggior parte dei fisici molto più accessibile rispetto alla
        "strana" matematica delle matrici utilizzata da Heisenberg. Una gran parte delle discus-
        sioni verte sulla possibilità di trovare qualche collegamento, per quanto vago, tra le idee,
        così inusuali, della meccanica ondulatoria e i concetti che avevano guidato il lavoro dei
        fisici atomici fino a pochi mesi prima. Da queste discussioni nasce il lavoro Il principio
        delle adiabatiche e la nozione di forza viva nella nuova meccanica ondulatoria, che Fermi
        scrive insieme con Persico.
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14